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STAZIONE DI SANREMO TRA DISSERVIZI E SQUALLORE

Manuel Salaris lamenta il fatto che per i pendolari come Lui, che devono servirsi del parking sotterraneo della stazione di Sanremo, oltre al costo dell’abbonamento al treno, dovranno sborsare altri 40 Euro per l'abbonamento al parcheggio…

Ma a leggere questo articolo pubblicato da l’Eco della Riviera, non sembra purtroppo l’unico problema della “nuova” stazione di Sanremo…

“… Non fa certo eccezione la stazione di Sanremo, che, ancora oggi, non riusciamo a sentire nostra.
Fredda, dispersiva, carente, sempre più, in fatto di infrastrutture.
I dettagli parlano da sé, e con chiarezza.
Il tabellone luminoso che dovrebbe riportare gli orari di partenza dei treni, nell’androne centrale, è out, e dire che è stato sostituito di recente!
Parliamo al singolare perché quello relativo agli orari d’arrivo, invece, sul fronte opposto, non esiste più.
Di un deposito bagagli, più che utile considerata anche la distanza che intercorre tra i binari e l’uscita della stazione, neanche a parlarne.
Quanto poi ai tappeti mobili, si è già detto abbastanza ed anche di più, ma evidentemente non tutto.
Ce n’è sempre qualcuno fermo.
Neppure la ‘dotazione di fotocellule’, come spesso ricordato dai diffusori acustici, è servita a risolvere a fondo il problema.
Quanto, poi, all’ufficio informazioni e reclami . . . beh, c’era una volta, perché da tempo oramai non è più attivo.
Una fine ed un destino che presto potrebbero toccare anche agli sportelli di biglietteria, sul cui funzionamento, per altro, ci sarebbe già fin troppo da dire.
Tra gli operatori a contatto con la clientela l’assortimento, pur limitato nel numero, è vario.
C’è chi sembra davvero sprecato dietro a quel diaframma di vetro e meriterebbe ben altra e più qualificante destinazione, così come c’è chi, invece, meriterebbe al massimo il ‘pendolino d’oro’, giusto per restare in tema.
C’è, ancora, chi opera . . . distrattamente, magari assistendo impassibile a distanza di sicurezza, mentre, ma guarda un po’! davanti all’unico sportello in funzione la fila di utenti s’ingrossa, e poi, che male c’è, qualcuno si fa trovare ben allenato nell’opporsi indispettito e con arroganza di fronte alle rimostranze dei clienti-utenti.
Ma che ci vuoi fare, e dire che una volta, tanto tempo fa, il cliente doveva avere sempre ragione, come dire . . . da un eccesso all’altro.“Altro che ragione, altro che lamentele e rimostranze, qui, volutamente o no, hanno sbagliato proprio tutto”,esordisce Carmine Sorrentino, venditore ambulante di Sanremo. “Questa stazione è ‘infossata’, fredda, non funziona proprio niente, si fa notare per una serie interminabile di disservizi, dalla biglietteria in avanti.
Con un bar, quello vero, a 400 metri dai binari. Ci si sente estranei, ingabbiati. Altro che far paragoni con la vecchia, cara stazione, purtroppo non serve a niente. Qui han voluto restare sulla tipologia di quella di Montecarlo, ma . . . c’è davvero un abisso”.Lucia Maddaloni, di Napoli, ma spesso a Sanremo, non ha peli sulla lingua: “E’ scomodissimo raggiungere i binari, con quei tappeti mobili sempre in funzione a mezzo servizio, poi, diventa un’impresa. L’illuminazione è scarsa, il camminamento verso i binari sembra una mega corsia d’ospedale. A dire il vero, da una città importante come Sanremo mi sarei aspettata un complesso più accogliente ed efficiente”.“Mah, si tratta di sicuro di un’opera moderna, priva, tuttavia, di una sua personalità ben definita”.
Anna Galletti, di Sanremo, esprime così il proprio punto di vista. Poi prosegue: “Si sentono forti correnti d’aria, manca del tutto l’assistenza alla clientela, così come manca un ufficio informazioni. Insomma, non ci si sente a proprio agio”.“Effettivamente qui funziona ben poco ed è inutile dire che la vecchia stazione la si viveva di più e meglio”. Massimo Massoni, autotrasportatore, conclude così il giro di voci raccolte sul tema in questione. “Per fortuna non prendo spesso il treno, ma al di là di questo, ritengo che tutta la comunità avrebbe gradito poter usufruire di una stazione ferroviaria più efficiente. Invece, sono più le cose che mancano o che non funzionano. Vedi deposito bagagli, tappeti mobili, tabelloni luminosi ed altro ancora. C’è poca sorveglianza e non ditemi che le telecamere siano sufficienti perché non ci credo. Comunque, tutto in linea con il malfunzionamento dei treni. Almeno in questo senso, purtroppo, c’è coerenza”. …”

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