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BOOM DELLE CASE SQUILLO A SANREMO, MA E’ TUTTO LECITO?

L’inchiesta del bravo giornalista del Secolo XIX, Paolo Isaia, sul boom delle case squillo a Sanremo è davvero coraggiosa e della serie “tutti sanno, ma nessuno parla”…
Si, perché se ci pensiamo un attimo il business è davvero fiorente e non solo per le belle signorine…
I PROPRIETARI DEGLI APPARTAMENTI, le AGENZIE IMMOBILIARI, gli EDITORI DEI GIORNALI e dei SITI che ospitano i loro annunci, insomma un bel giro di soldi, che coinvolge non poche categorie…
Io da comune cittadino mi pongo solo una domanda e chiedo una risposta agli utenti competenti in materia legale, e cioè se tutto questo “giro d’affari” è perfettamente lecito, soprattutto per i lauti guadagni che arrivano ai PROPRIETARI DEGLI APPARTAMENTI, alle AGENZIE IMMOBILIARI, agli EDITORI DEI GIORNALI e dei SITI in questione…

Questa l’inchiesta di Paolo Isaia del Secolo XIX…
Meno “lucciole” per strada, molte di più negli appartamenti. Cresce in modo esponenziale a Sanremo la prostituzione in casa, alimentata da ragazze straniere: arrivano dall’Europa dell’Est, dalla Cina, dal Sudamerica, e hanno quasi tutte meno di 25 anni.
Una telefonata, un breve colloquio e l’accordo per vedersi dopo 15 minuti o mezz’ora. Una seconda telefonata per ricevere le ultime indicazioni - come il piano in cui si trova l’appartamento - e finalmente l’incontro a luci rosse può cominciare. Senza alcuna difficoltà.

È un piccolo “esercito” di lucciole quello che alloggia nei condomini della città dei fiori, da levante a ponente, senza risparmiare anche palazzi storici di via Matteotti o corso Garibaldi. Più che un esercito, anzi, bisognerebbe parlare di “Legione straniera”, visto che le ragazze che offrono i loro servizi provengono da quasi tutto il mondo: Russia, Ucraina, Bulgaria, Ungheria, Cina, Giappone, Brasile, Ecuador. Ma se la presenza di case squillo a Sanremo come ovunque potrebbe non essere una novità, c’è un aspetto che invece merita attenzione: gli alloggi che vengono utilizzati sono sempre gli stessi. Non solo, anche la nazionalità delle ragazze è la medesima, come se la città fosse divisa in “settori”, dove operano le lucciole dell’Est, del Sudamerica o dell’Estremo Oriente. Non varia nemmeno l’età, quasi mai le lucciole hanno più di 25 anni.

Per scoprire la “mappa” è stato sufficiente telefonare ai numeri che compaiono sulle riviste specializzate - e sui siti on line delle stesse - alla voce “incontri”, e chiedere a chi risponde il Paese di provenienza, e quindi l’indirizzo. A distanza di sei mesi, agli stessi indirizzi si trovano ragazze della stessa nazionalità, quasi sempre due per alloggio. A cambiare sono (ma non sempre) i numeri di telefono cellulare, i nomi (presumibilmente falsi) e l’età. Ma, con questa semplice indagine, si scopre soprattutto la presenza di almeno 8-10 alloggi sanremesi trasformati definitivamente in case squillo. Gli appartamenti a luci rosse rintracciati chiamando le lucciole che li occupano si trovano nella già citata via Matteotti, per la precisione nel secondo tratto, e ancora in via Nino Bixio, via Goethe, corso Orazio Raimondo, corso Garibaldi, via Capitan Pesante, via Volta, via Meridiana, via Massa. Non è un caso che si tratti quasi sempre di grandi condomini, ma scarsamente abitati, soprattutto da famiglie, alle quali il continuo via vai di uomini non passerebbe inosservato. Nella “mappa” infatti mancano le zone più popolose della città, come via Martiri, via Agosti, via Galilei, via Lamarmora, via della Repubblica. Anche la scelta dei palazzi ha un obiettivo: quello di essere raggiungibili rapidamente, magari per offrire i propri servizi nella “pausa pranzo”.

Quanto ai proprietari degli appartamenti, da un’ulteriore verifica emerge che sono nella quasi totalità dei casi all’oscuro del loro utilizzo. Il contratto di affitto, quando esiste, viene stipulato con persone fornite di referenze sufficienti ad allontanare qualsiasi sospetto, o attraverso agenzie immobiliari o il “passaparola”. Circostanza che spiegherebbe come mai la nazionalità delle ragazze all’interno dello stesso alloggio varia di rado: l’affitto passa da un’amica all’altra.
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1 commento:

Anonimo ha detto...

Il fatto che i propietari non ne siano a conoscenza mi fa un po' ridere visti gli affitti che percepiscono e che oggettivamente non possono essere assunti da persone con lavori seri.Non ritengo lecito al momento l'esercizio della prostituzione in appartamento ma auspico che sia in futuro permessa con apposite leggi e controlli medici.E' una piaga che nasce nella notte dei tempi e che non è mai stata sconfitta per due semplici motivi:è un mercato con una vasta ed ipocrita utenza e muove un sacco di quattrini.La favoletta delle ragazze costrette non ha più alcun significato a meno che siano tutte oche giulive.Ormai da vent'anni nel campo succede di tutto e ritengo ingenuo credere che le new entry non siano adeguatamente informate sul cosa vengano a fare in Italia:vengono a fare semplicemente un lavoro ben remunerato che, coi tempi che corrono ,probabilmente condivideranno anche con altre italiane senza risorse.Personalmete in alcuni casi ritengo persino il loro servizio assolutamente utile.